Questi knödel non sono proprio quelli che una persona normale cucinerebbe in brodo come gli amici tirolesi insegnano. Sono solo da appendere come le palle di natale in attesa che qualche simpatico uccellino affamato venga a farci visita.
Quelli che vedete, anzichè comprarli, li ho preparati io stessa unendo diverse idee, informazioni e ricette trovate su Internet. Alcuni consigliano di creare queste palle di grasso e semi usando il lardo di maiale mentre altri propongono l’utilizzo della margarina. Dal momento che quest’ultima non la mangerei mai e poi mai ho pensato: Perchè dovrei darla a questi poveri pennuti infreddoliti? E così, visto che per vari motivi il lardo a casa mia è meglio che non entri, ho pensato di usare il burro. Ho cercato un po’ in giro e ho trovato anche chi riteneva possibile somministrarlo, mi sono poi definitivamente convinta quando ho scoperto che le palle che si trovano in vendita nelle agrarie sono preparate con grasso bovino.
Così ho proceduto seguendo a grandi linee le ricette che si trovano appunto nel web utilizzando il misto di semi per uccelli selvatici che si trova nei negozi di sementi e cibo per animali, burro fuso, qualche pezzo di frutta secca che aveva passato la data di scadenza (albicocche e granella di mandorle nel mio caso), semolino di grano duro e della farina per pane al mais. In pratica ho mescolato tutti gli ingredienti tranne le farine, che ho aggiunto solo dopo, a poco a poco, fino a che era possibile ottenere delle palle sode schiacciando bene il composto con le mani.
Diciamo che potete usare un po’ la farina che preferite, questa serve giusto a rendere più solido il tutto. Personalmente ho usato queste sempre per la data di scadenza ormai raggiunta da tempo :P, però sia chiaro, nulla di ciò che ho utilizzato aveva segni di marciumi o muffa, altrimenti non li avrei messi nei knödel…!
Per la retina ho adoperato quella delle palle di grasso dell’agraria, ma potete utilizzare le retine dell’aglio o dei limoni che si trovano nei supermercati. Ne basterà una dopodiché potrete chiuderle con del fil di ferro plastificato (come quelli che trovate coi sacchetti per refrigerare il cibo) e appenderle con dello spago. Non vi preoccupate, prima che si rompa il sacchetto avrete fatto in tempo a ricomprare chili e chili di aglio :).
I semi sono ottimi soprattutto per gli uccellini granivori come le cince (cinciallegre, cinciarelle, cince bigie e cince dal ciuffo), gli zigoli, i fringuelli ma anche i piccioni e i passeri. Questi ultimi tendono, una volta avvicinati, a disturbare tutti gli altri e a dominare la mangiatoia, ma sembra che per tenerli lontani sia sufficiente evitare semi di frumento. Nel mio caso saranno due settimane che abbiamo allestito il ristorantino sul nostro davanzale e per ora non si è fatto vivo nessuno di loro, “solo” cinciallegre, cinciarelle, pettirossi, fringuelli, regoli e fiorrancini :) :) :).
Per ovvi motivi, in inverno, il cibo degli insettivori diminuisce sensibilmente, perciò questi mangiano senza problemi anche granaglie e frutta secca oltre a grasso e frutta fresca. Riporto quanto scritto sul sito della sezione milanese della LIPU: “[…] merlo, pettirosso, capinera e passera scopaiola si nutrono di briciole dolci (per esempio panettone e plum-cake), biscotti e frutta fresca; cinciarella, cinciallegra e picchio muratore di arachidi non salate, semi di girasole, pinoli sgusciati, frutta secca tritata (noci e nocciole). Per uccelli granivori come passera d’Italia, fringuello, verdone e cardellino miscele di semi vari (miglio, canapa, avena, frumento), semi di girasole, mais spezzato[…]”. Se per caso volete offrire ai cari pennuti una mela, apritela sempre almeno a metà. Tenete presente che anche in natura non mangiano mai frutti di grandi dimensioni prima che si spacchino per il passato livello di maturazione, offrite quindi anche frutta leggermente già marcita, sarà di sicuro gradimento.
Ultima avvertenza che vi dò: anche la LIPU esorta a dare del cibo agli uccelli durante l’inverno, perché questo li aiuta a passare i momenti di freddo e le nevicate che portano a coprire completamente tutte le superfici dove questi animaletti trovano il loro cibo, ma non appena arriva la bella stagione è importante smettere di foraggiarli, altrimenti il rischio è di disabituarli alla caccia, cosa poco consigliabile per degli animali selvatici che è bene che rimangano tali.
Perdonate la qualità delle foto: 210mm non stabilizzato, 800ISO e dietro un vetro… ^^’
Ma ragazzi, se apro la finestra questi scappano.. Vedremo la prossima volta cosa riesco a fare! ;)
Ps. Le palle su cui vedete aggrappate le cincie sono quelle acquistate, dato che gli scatti li ho fatti un po’ di giorni fa, ma vi assicuro che le mie sono egualmente apprezzate.
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