Bere in Spagna è molto facile se non si è di palato fine, se invece si vuole stare attenti a quello che si compra, beh… allora è meglio prima imparare qualche termine. Per il mangiare direi che le cose per certi versi sono più semplici: le tapas in accompagnamento al bere, arrivano senza farne richiesta, qualsiasi cosa sia quello che bevete (anche analcolici), e in questo modo potete assaggiare le varie prelibatezze che vi offre la cucina spagnola. Vi spiegherò comunque alcune cose anche sulle tapas. Iniziamo dal bere però.
Birre
Ce n’è veramente di ogni forma, normalmente sono lager o pils nazionali, sono rarissime le birre di importazione e questo probabilmente è uno dei motivi per cui riescono a tenere i prezzi così bassi.
Il quinto è il birrino da un quinto di litro, ossia 20cl, al costo medio di 1 euro. Ogni giovedì nel centro di Albacete i vari localini fanno spettacolari promozioni offrendo due (o tre) quinti alla stracciatissima cifra di 1 euro. Altre occasioni che potete trovare invece tutti i giorni della settimana e che riscuotono un gran successo tra gli studenti sono i secchi pieni di ghiaccio e quintos a prezzo chiaramente ribassato, si va dai secchi da otto a quelli da venti.
Il tercio è invece il formato classico che troviamo anche qui in Italia, quello da 33cl, al prezzo medio di 1,20 euro.
La litrona è una birra da litro, però questa non so se la vendevano solo dalla Segunda del Paseo de Circunvalación. :D Ad ogni modo, da questa simpatica signora che vive tutto il giorno guardando la tv davanti alla porta di entrata del suo negozio o servendo i suoi clienti, la potrete comprare freschissima di frigo a solo 1,50 euro.
Se chiedete una cerveza in un qualsiasi locale spagnolo vi arriverà una bella bottiglia di birra, normalmente un tercio, se chiedete una caña riceverete un semplicissimo bicchiere di birra alla spina, ad un prezzo che può variare da 1,20 euro per le zone periferiche come quella dove abitavamo noi e nelle tascas della Feria, a 2 euro nei locali più cari del centro.
Non ne abbiano a male i puristi della birra, ma dentro questa sezione ci inserirei anche la clara che non è altro che una caña “tagliata” con gazzosa, o a piacere anche con dell’aranciata. Ne ho bevute tantissime dato che le lager non sono le mie birre preferite e costano normalmente come una caña.
Refrescos
Sono semplicemente le bibite, quindi bevande gassate di ogni tipo, tè freddi e succhi di frutta.
Se volete una bibita potete chiedere CocaCola®, naranja (aranciata), limonada (limonata gasata, come la FantaLemon®, bevanda al succo di limone, da noi poco in voga ma che si trova in qualche supermercato) o gaseosa (gazzosa, anche se io e Omar ricordiamo il termine, almeno ad Albacete molto usato, gasera).
Se volete un tè basta chiedere un nestea e vi arriverà un tè freddo di una marca qualsiasi. Sì so già cosa state pensando, lasciamo perdere… La marca più quotata è proprio quella del Nestea, la Nestlè la fa da padrona anche qui tranne per una cosa, il Nesquik, sostituito egregiamente (almeno secondo gli spagnoli, perchè a me non è piaciuto tanto sinceramente) dal ColaCao, che tra l’altro, trovate in tutti i bar, altra cosa impensabile qui in Italia (quante volte ho sognato di potermi bere una tazza di Nequik nei baretti di prima mattina). ;).
Se preferite un succo allora non dovete far altro che chiedere uno zumo. Per la frutta i nomi non sono sempre facilissimi (andare dal fruttivendolo e ricordarsi come si chiama una cosa o un’altra è stato normalmente l’esercizio di memoria più difficile che mi sia capitato di fare in Spagna…): la pesca è il melocotón, la mela è la manzana, l’albicocca si chiama albaricoque, l’arancia naranja (la “j” va letta come una “ch” facendo passare molta aria nella gola, i suono che ne deve uscire deve ricordare quel rumore che fanno i gatti quando in primavera sputacchiano l’erba… ^^’) e il pompelmo pomelo.
Cocktail
Un cubata non è altro che un cocktail preparato con una bibita a scelta tra CocaCola®, aranciata o FantaLemon® e un rhum a scelta tra quelli proposti, di solito trovate facilmente Brugal e Matusalem. Tutti e due sono rhum dominicani e il Brugal è addirittura il più venduto al mondo, chiaramente non in Italia però. -.-‘
Un cubata normalmente costa 5 euro e l’offerta che spesso trovava Omar era di due cubata al prezzo di uno. In centro, al Bolshoi in Calle Gaona, 8, una sera ho bevuto uno di questi preparato con Brugal e aranciata con una spettacolare decorazione di frutta fresca e tre, dico tre, ciliegine candite e accompagnato dagli snack di frutta secca arrostita (chicchi di mais gigante al forno, mandorle tostate e salate, arachidi salate, pipas,…), tutto a soli 5 euro… :( Qui in Italia certe cose te le scordi proprio.
Nei bar potete però chiedere anche cose dal tasso alcolico più blando, che spesso si vedono sui tavoli dei bar anche prima del pranzo o nel pomeriggio, come il tinto de verano. Noi l’abbiamo assaggiato solo nelle tascas della Feria e qui costava di norma come una clara o una caña, in altri posti… non ricordo quale fosse il suo prezzo, anche se non credo potesse lievitare chissacchè. Di sicuro il suo sapore è speciale, ed è l’unico cocktail di vino che ho apprezzato nella vita.
Il gin e il gintonic
Sì per questo ci vuole un capitolo a parte, così almeno avrebbe fatto uno spagnolo. Il gin è quel superalcolico che non può mai mancare in un locale, non solo, in ogni bar o pub che incontrerete in Spagna, potrete scorgere dai ripiani degli alcolici e vedere proposti nei menù delle bevande, un’infinità di tipologie differenti di gin. Sì qui da loro esiste un vero e proprio culto del gin e del gintonic: al Bolshoi avevamo trovato un menu speciale dove venivano presentati i vari tipi di gin e di acqua tonica, sapientemente abbinati tra loro a creare vari tipologie di questo apprezzatissimo longdrink. Non amando molto il gin non ho sfruttato questa occasione al meglio, ma se Omar volesse dare il suo contributo in merito, sarà il benvenuto. ;) In ogni caso, se vi intriga l’argomento, interessantissimo anche questo articolo.
Tapas
Per le tapas potete comportarvi in diversi modi, se volete solo un po’ di cibo da accompagnare all’alcolico che state sorseggiando, allora non dovete fare altro che ordinare da bere. Vi arriverà in automatico qualcosa dalla cucina del bar.
Quasi tutti quesi locali offrono anche preparazioni di cucina vere e proprie e non solo stuzzichini come patate e bagigi, ma normalmente quello che vi arriverà in tavola sono pipas, ossia semi di girasole ancora con la loro buccia, salati esternamente e da mangiare rigorosamente con una mano sola, come spiega questa ragazza nel suo blog. Altrimenti potete ritrovarvi con dei cacaos, splendide chachauetas (arachidi) aperte ma con ancora la loro pellicina marrone e servite con un leggero strato d’olio (di semi penso) e sale grosso: spettacolari!!! Se volete vedere come sono fatte andate qui. Altri snack veloci che vi possono capitare sono le solite patatine, bagigi da sgusciare o olive, ma questo capita un po’ più di rado. Una cosa invece che ho visto fare solo in Spagna è accompagnare i cocktail con caramelle gommose (tipo quelle vendute dagli ambulanti ai baracconi), questo perchè gli spagnoli qualcosa da mangiare al tavolo lo devono sempre portare e i salatini a volte non centrano una mazza. Beh simpatica trovata, anche se io le patatine le mangerei anche col mojito. :)
In alcuni casi comunque capita che arrivi una vera e propria tapa di accompagnamento, vale a dire un assaggio appunto di una preparazione più complessa che è stata preparata dal locale stesso. Ad esempio se siete in un ristorante sudamericano, come il “Rincon Latino“, in Calle Francisco Pizarro, 73, troverete di certo delle simpatiche empanaditas o altri prodotti fritti, in altri locali vi può capitare, ad esempio, qualche crostino con una salsa a base di maionese (insalata russa o capricciosa di solito), crocchette alla besciamella e prosciutto (da sturbo!!! :) o altro ancora.
Chiaramente se volete delle porzioni più corpose o scegliere qualcos’altro da mangiare non vi resta che ordinare una tapa di quelle presenti sul menù, tanto costano comunque pochissimo. Potete trovare veramente di tutto: patatas bravas o patatas ali-oli, pinchos morunos, alitas de pollo, rabo frito (coda di maiale fritta), bacadillos (panini), cascos de patata e caracole (lumache condite con un sughetto a base di menta fresca). Di queste belle e buone cosine (a volte anche un po’ splatter :P) vi parlerò in un altro post, per ora avete una bella sfilza di buoni consigli su come sbevazzare in quel di Albacete e in genere in tutta la Spagna.
4 Comments
il rumore che fa un gatto che sputacchia l’erba in primavera: molto evocativo… chissà se uno spagnolo apprezzerebbe il paragone…
Ma va dai, hanno molto più senso dello humor di noi!!! …spero! ^^’
Cavolo non mi fa molto bene leggere questi post…. :'(
Vorrei avere pure io questi ricordi e invece…
[…] che vedete qua sotto. Di qualcosa di molto simile avevo già parlato quando vi ho raccontato del Bolshoi in centro ad Albacete. Una cosa particolare che non avevo menzionato e che scrivendo […]