Oggi si completa la vacanza valenziana, salutiamo gli amici Riccardo e Alessandro dopo una luculliana colazione con i dolcetti ancora da esplorare della pasticceria vicina, compriamo alcuni souvenir, li accompagnamo alla metro e prima di andarcene anche noi col treno della sera per Albacete, ci facciamo un giro nelle zone più tranquille della città, come il parco, dal quale si odono i primi rombi di motore provenienti dal porto, dove si stanno svolgendo le prove del Gran Premio di Formula 1. Un merlo femmina non curante del frastuono cerca cibo attorno a noi, poco distante da una coppia di tortore, che fanno lo stesso sotto le fronde dei grandi alberi del giardino.
A mezzodì andiamo a riprendere le valige che non sono più nell’appartamento ma nella reception di coloro che lo affittano. Vi dirò che il servizio non è stato per niente male, chiaramente conviene andare in almeno 4 se non di più, per abbassare maggiormente il prezzo del soggiorno ed è quindi indicato per viaggi in gruppo. Se poi state per più di 3/4 giorni può essere un ottimo modo anche per risparmiare sul costo del mangiare, dal momento che avreste a disposizione una cucina sufficientemente attrezzata.
Una volta prese le valigie non si può più girare per la città in modo molto agevole, quindi ci dirigiamo lentamente verso la stazione fermandoci prima a pranzare con un po’ di tapas al Lizzaran, posto da consigliare nonostante non sia un posto da cucina tipica nel vero senso della parola. Si tratta di una catena di ristoranti spagnola, presente un po’ dappertutto e che Omar ha conosciuto ad Albacete. Mi ci porta infatti proprio lui sapendo che mi sarebbe potuto piacere: il posto propone un sacco di crostini conditi con circa due centimetri di qualsiasi cosa che ricordi una possibile tradizione culinaria spagnola e non, come tortilla de patatas, philadelphia con pezzi di aringa, salmone o frutta semicandita, acciughe e peperoni, pomodori, tonno e peperoncini dolci sott’aceto e via avanti di questo tono. Oltre ai crostini che hanno un prezzo che varia da 1,50 euro ai 2,50 euro, si trovano anche pinchos di pollo e altre tipiche tapas spagnole, il tutto abbinabile alle amate cañas e claritas, come mostra il simpatico video qui sotto.
In poche parole la caña dice al pincho: "Ma hai visto come mi ha presa e come mi ha appoggiato le labbra addosso?" e il pincho alla fine le dice "Mi spiace ma devi stare molto attenta a quello, che non è uomo da una sola caña!". Da qui in sottofondo la voce del tipo che ne ordina un’altra. :)
Stiamo qui fino a che ci sentiamo sazi e rinfrescati, poi ripartiamo alla volta della stazione passando per la posta, dove consumiamo il classico rito dell’invio delle cartoline a chi me l’ha chiesto. Sì non sono una grande inviatrice di cartoline, mi dimentico spesso gli indirizzi a casa e non ho ancora preso l’abitudine di salvarmeli in cloud :P, però se uno me lo chiede lo sforzo lo faccio volentieri, solo una cosa però: non chiedetemelo in troppi, vi prego!
Se volete sapere dove sono le poste a Valencia questo è il posto, praticamente la Plaza de l’Ayuntamiento. In spagnolo prende il nome di Correos e in questa piazza c’è l’ufficio principale dove potrete certamente imbucare cartoline e lettere. Se qualcuno che sta leggendo ha idea di altri posti dove si possa fare queste operazioni lo dica pure, ogni informazione e chi la fornisce sono i benvenuti. ;)
Si procede sempre più verso la stazione, si incontrano interessanti monumenti, si comprano cibi particolari e poi finalmente arriviamo qui, la Plaza de Toros a sinistra e la stazione a destra. Qui vicino, a destra della stazione dei treni, c’è un simpatico kebabbaro che potrebbe salavarvi dai morsi della fame nel caso abbiate poco tempo per sfamarvi, sembra, a detta di Omar, che non si mangi poi così male.
Entriamo e incontriamo CocaCola® gratis distribuita da un ragazzino, ‘sti colossi con la pubblicità spingono fortissimo, nonostante siano già ultra conosciuti! Ci rilassiamo un po’ e alla fine all’ora prevista prendiamo il treno. Qui il metodo usato è favoloso e per fortuna si sta pian piano introducendo anche qui in Italia: se prenoti via internet, stampi la ricevuta d’acquisto, prima di partire la mostri ai controllori della stazione le stampe (se non hai stampato nulla, puoi mostrare la copia elettronica per es. da un tablet) e ricevi da loro il vero biglietto, con questo vai a obliterare, sali sul treno, attendendo che l’altro controllore poi passi a verificare che la tua presenza sia regolare. La procedura inizia più o meno un’oretta prima dell’ora di partenza e termina 5/10 minuti prima, in modo che così il treno possa partire in orario, salvo problemi tecnici non legati però agli utenti della Renfe.
E così si riparte per tornare nelle nostra temporanea casa ad Albacete, per nuove avventure. Nel frattempo se non avete mai visto una plaza de toros, fatevi un giro all’interno di quella di Valencia con GoogleMaps!
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