Siamo nel periodo delle fragole e quindi è giunta l’ora di darsi da fare con loro. Non sono una grande amante di questo frutto nella sua versione cruda, o meglio, non lo sono nel caso in cui non si tratti di frutta amorevolmente coltivata nel proprio giardino e raccolta allo stadio di maturazione che precede di poco l’arrivo della terribile muffa grigia. :) Questo perchè altrimenti mi risultano troppo acidule al palato, cosa che appunto non apprezzo un granché.
Il modo più semplice per me quindi di godermele a pieno è mangiarle in preparazioni che smorzino a sufficienza questa loro tipica acidità, quindi, ad esempio, condite con zucchero e limone oppure in marmellata. Quest’ultima soluzione è in genere quella che preferisco, magari servita su un bella fetta biscottata precedentemente imburrata e affiancando il tutto da un profumato tè verde ai fiori di ciliegio.
La marmellata di fragole è una di quelle preparazioni dolci di cui vado matta sin da piccola. Assieme a quella di arance ha accompagnato un’infinità di colazioni ed è una di quelle cose che in dispensa non può e non deve mancare mai! Già da qualche anno mi sto cimentando nell’autoproduzione di marmellate, sono partita con quella di arance e limone, per poi provare una di fichi, vaniglia e rum del cavolettodibruxelles.it che è la fine del mondo, passando per quella di mele e di arance mista a mandarini cinesi.
Tra tutte le marmellate che ho testato però mai ancora mi ero cimentata in questa che è la mia prediletta, vai tu a capir perché! Caso ha voluto che alla festa di Primavera del paese, svoltasi proprio questa domenica, fossero state messe in svendita chili e chili di fragole. L’amichetta che passava di là chiama e fa la proposta indecente: 5kg di fragole a 5 euro! Ok facciamo a metà? Certo! E così marmellata fu!
Vi dico subito che di esperimenti con queste fragole ne ho fatti parecchi, oltre alla marmellata classica ho deciso di tentare anche con degli abbinamenti un po’ più particolari, forse ispirata da uno splendido gelato al latte, menta e basilico mangiato la sera prima che mi ha stregato o forse, chissà, da altre ricette di marmellatine special che avevo intravisto nei miei ricettari un po’ di tempo fa.
Quello che vi propongo oggi quindi è una marmellata di fragole con un tocco in più, anzi due, una col timo e l’altra col basilico. E se non siete per questo genere di esperimenti strani, la marmellata normale la potete ottenere semplicemente eliminando l’ingrediente aggiuntivo. Però vi sconsiglio di non provarle! ;)
Marmellata di fragole e timo
- 290gr fragole (già pulite)
- mezzo limone
- 230gr zucchero (l’80% del peso della frutta)
- un cucchiaio di foglie di timo fresco
Il giorno dopo dividete le fragole dal liquido, fate nuovamente bollire lo sciroppo per 5 minuti da solo, poi riunitelo alle fragole continuando a cuocere per almeno una decina di minuti, fino a quando non passerà la famosa prova del piattino, ossia fino a quando una goccia di marmellata lascata raffreddare su un piattino non coli troppo facilmente.
Con queste quantità otterrete due piccoli vasetti o uno medio. Se preferite un sapore meno marcato di spezia, potete aggiungere il timo solo l’ultimo giorno durante la cottura finale.
Come vedete il procedimento di cottura è un po’ singolare, si tratta di un metodo che prevede tassativamente l’utilizzo del succo di limone, il quale permette di far rapprendere la preparazione cuocendo molto meno la marmellata, a patto però di attuare le due cotture distanziate tra loro di 24 ore circa. Il metodo è molto valido per chi preferisce fare cotture rapide e non dover fare “da balia” ad un pentolone incandescente per minimo un’ora e mezza, e si applica a qualsiasi marmellata vogliate creare. Qui sotto la variante al basilico.
Variante. Marmellata di fragole e basilico
Vi basterà sostituire al timo il basilico, eventualmente tritato, in eguali quantità.
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