Un po’ di vacanze fanno bene a tutti e quindi anche Viagginfoto è andato in vacanza, questa volta in Croazia, nell’Isola di Pag e più precisamente, a Pag e dintorni.
La Croazia mi è sempre rimasta nel cuore da quando ho visitato per la mia prima volta l’Istria, con le sue Poreč e Rovinj (Parenzo e Rovigno in italiano), così dopo qualche anno il desiderio di tornarci è diventato irrefrenabile. Appena trovata la compagnìa giusta per organizzare un viaggetto, si è deciso il da farsi cercando le ultime occasioni rimaste e trovando un piccolo appartamentino nell’Isola di Pag. A questo punto si è partiti, con un’organizzazione al volo attuata praticamente in due giornate.
Purtroppo tutto questo, non ci ha aiutato, ad esempio, a trovare dei ristoranti che avessero almeno un buon rapporto qualità/prezzo. Ciò nonostante di cose da dire ne ho, state pure tranquilli, per lo meno posso sicuramente consigliarvi i posti dove, a mio avviso, non è il caso di passare una bella serata di degustazione di piatti locali. :P
Per semplicità di lettura, vi ho suddiviso il post in vari argomenti fondamentali: modalità di viaggio, cibo, luoghi da visitare e negozietti.
Qualche dritta sul viaggio
Prima cosa scarsamente organizzata è stata la scelta del percorso assieme a quella che è stata per un po’ la nostra guida elettronica verso la meta. A Trieste, prima del valico sloveno all’altezza di Basovizza, abbiamo impostato il navigatore di GoogleMaps in modalità GPS (quella che non utilizza la rete telefonica e non vi fa spendere nemmeno un centesimo se siete fuori dall’Italia, se per caso qualcuno di voi non sapesse della sua esistenza).
Non riuscendo a capire se ci avrebbe fatto fare l’autostrada abbiamo acquistato la vignetta autostradale slovena. Ecco, voi non fatelo! :) La vignetta costerà tra i 15 e i 40 euro, mentre Google vi porterà dritti dritti in Croazia (e analogamente in Italia quando tornerete a casa), senza passare per alcuna strada a pedaggio. Risparmiate pure i vostri soldi per qualche börek in più! ;)
Una volta arrivati sul confine Croato quasi certamente dovrete mostrare i vostri documenti, se non succederà all’andata, di certo la cosa accadrà al ritorno, quindi prima di partire controllate attentamente che tutti i vostri documenti siano validi fino alla data di fine del vostro viaggio, pena la vostra agognata vacanza.
Il viaggio in auto non è difficile se avete un valido navigatore che vi scorta, ad ogni modo prestate sempre attenzione a non prendere la strada lungo la costa e assicuratevi di volare dritti verso Abbazia, che in croato suona come Opatija. Da lì non ci sarà più rischio di errore, dovrete andare dritti, seguendo la linea della costa e arrivando fino a Prizna, dove troverete il traghetto che vi permetterà di raggiungere l’Isola di Pag, portando con voi la vostra amata automobile.
Qui i posti sono tutti abbastanza vicini tra loro, Pag dista circa una ventina di minuti verso sud dal porto di Žigljen. Sempre da qui procedendo verso nord invece trovate Novalja, anch’essa raggiungibile in egual tempo. Noi non siamo andati più a sud di Pag, dove però ci sarebbe ancora molto altro da perlustrare.
Le varie cittadine sono ben segnalate e una semplice cartina già sarebbe sufficiente per raggiungere le varie località senza paura di perdersi.
Unica nota aggiuntiva che vi voglio lasciare sulle vie di comunicazione, riguarda tempi, modalità e costi per il traghetto che porta all’isola. Quest’ultimo parte praticamente ad ogni ora, anche se nei momenti di maggior traffico, quando si rischia di trovare coda anche per due chilometri, non viene seguito questo ordine: anzichè partire ogni volta all’orario prestabilito si opta infatti per la soluzione di trasportare i passeggeri sull’altra riva e ritornare all’altra sponda immediatamente dopo, in modo da smaltire più velocemente possibile l’orda di turisti che attende stanca e assetata di arrivare alla propria meta. Tutto ciò non basta, ad ogni modo, a farvi risparmiare un granchè di tempo: il 16 (il sabato dopo ferragosto) l’intero viggio da Udine è durato 7 ore, contro il ritorno effettuato di lunedì e durato 4 ore e mezza.
Riguardo ai costi, posso dire che sono stati un po’ più onerosi delle nostre aspettative: si paga il trasporto dell’auto (l’equivalente di 12/13 euro) e un tot aggiuntivo a testa, non molto ma pur sempre un surplus inatteso. In quattro abbiamo speso 164 kune in tutto, circa 22 euro.
È abbastanza chiaro che queste indicazioni sono ottime per chi viaggia in auto venendo da Trieste. Posso dire che chi viene dal centro o dal sud Italia quasi certamente opterà per il traghetto che parte da Ancona, altro di più specifico non so indicarvi.
Mangiare a Pag
La maggior parte del tempo lo abbiamo passato a Pag e qui abbiamo più che altro mangiato al modo dei locali, facendo la spesa, cucinando in appartamento e al più mangiando cibo da strada.
Frutta e verdura
Il reparto di frutta e verdura non è poi così dissimile dai nostri, ma alcuni prodotti mi hanno ad ogni modo colpito. Ad esempio le varietà di peperone che abbiamo trovato qui a Pag sono il corno rosso (che adoro) e il peperone bianco (tipo quadrato d’asti ma tendenzialmente più piccolino, unico posto in Italia in cui li trovo è il Lidl), dalla buccia verde-giallognola chiarissima, appunto quasi bianca, che nei punti di maggiore maturazione vira verso l’arancio. Hanno un sapore abbastanza delicato, a differenza dei cugini più saporiti e dolciastri nostrani, rossi e gialli.
I cetrioli invece mi hanno impressionato (purtroppo in senso negativo), a parte alcuni esemplari di dimensioni normali, gli altri erano veramente di dimensioni improponibili, di quelli che non comprerei mai nemmeno sotto tortura… Mah, sarebbe stato da provare a fare una tzatziki, ma non ne ho avuto il coraggio. :)
Piccola menzione per la frutta: è stato bello vedere un banco frigo dove i lamponi costano circa l’equivalente di un euro e mezzo, magari potesse essere così anche da noi!
Insaccati e affettati
Quando ci si trova davanti al banco degli affettati si fa fatica a chiedere di farsi tagliare un etto di prosciutto o di würstel gigante, tutto quello che potrete scovare ricorda molto i peggiori insaccati che si trovano nei reparti macellerie dei nostri supermercati.
I miei compagni di viaggio a questo punto hanno definitivamente preferito ripiegare sul prosciutto confezionato: scelta pessima in ogni caso purtroppo, non fatelo, meglio di sicuro prenderne un piatto al ristorante, sarà servito anche con delle gustose olive nere balcaniche. :)
Yogurt
Qui finalmente ho trovato il Kefir, comprato e portato a casa in attesa di assaggiarlo (la borsa frigo, che grande invenzione :).
Anche lo yogurt greco era buono, un po’ meno denso del Total, dalla fluidità più simile a quella dei normali yogurt. Quello che ho provato era prodotto dalla Dukat, marca che faceva da padrona, almeno nell’unico negozietto che abbiamo visitato noi. Di questi me ne sono portata via tre confezioni da 150gr. :)
Ajvar
Da amante del peperone questa è una salsa che ho sempre adorato, ma che purtroppo non avevo mai assaggiato in versione “original”. Non credo di aver ancora assaggiato il top del top, ma già solo quello acquistato al supermercato era mooolto più buono di quello solito che si trova in Italia. Meno liscio, con pezzetti di peperone distinguibili al palato e un sapore più marcato di peperone e anche meno acidulo. Uno spettacolo! Me ne sono portata a casa due vasetti da 370ml, marca Kplus del tipo “Blagi” ossia non piccante.
Acque profumate
Sembra che questi croati vadano pazzi per le acque profumate. I ripiani ve ne offrono diverse al sapore di qualsiasi varietà di frutta. Io non amo questo genere di preparati, perchè preferisco preparamele da sola, ma se ne siete appassionati, qui ci sarà un piccolo paradiso tutto per voi.
Birra
Le birre che potrete trovare sono esclusivamente delle lager, nessuna pils o altro di più ricercato. Di contro potrete facilmente scovare delle radler, persino quella aromatizzata al lime, coriandolo e mirto, tutte però molto dolci e dal gusto simile a quello di una bibita al limone. Il sapore della birra non si avverte un granchè e quindi in fin dei conti le ho trovate un po’ deludenti. Di certo sono ottime come mezzo per far entrare nel mondo degli alcolici leggeri a base d’orzo, uno che fino a quel momento ha bevuto solo LemonSoda o cose simili. :)
Cibo da strada
Qui c’è veramente da divertirsi ad assaggiare ogni giorno qualcosa di nuovo. Il börek è forse il più famoso e si trova ovviamente con ripieno di spinaci oppure di formaggio o carne. Qui a Pag la pasta fillo utilizzata dai panifici che vendono queste leccornie, sembra molto più simile ad una pasta sfoglia. Questi prodotti da forno vengono presentati nelle teglie circolari in cui vengono cotti e la porzione standard è un quarto di teglia, quantità che per molti potrebbe anche bastare come pasto unico, data la quantità di calorie che è in grado di apportare! Potete comunque sempre richiedere delle porzioni più piccole o, se ne avete il coraggio, più grandi. La consistenza: l’esterno è molto croccante, li ho trovati molto unti, piacevolmente unti :P (sono i primissimi che ho assaggiato in vita mia quindi non sono in grado di confrontarli con altri), all’interno invece la pasta rimane molto umida, il misto di carne è molto saporito, quasi certamente era del macinato di maiale. Che dire, di certo sono molto gustosi e consiglio vivamente di assaggiarli.
Altri prodotti da forno sono panini di varia forma, arricchiti da qualcosa che sembrava molto o un formaggio fresco o della panna acida. Non ho avuto modo di capire i nomi specifici di tutti questi altri prodotti, in particolare mi ha colpito uno sfilatino di pane morbidissimo, che dal venditore ci è stato descritto come pane dolce–salato, si tratta di un panino lungo e stretto, leggermente dolciastro, insaporito in superficie solamente da una soluzione di acqua e sale, forse addizionata con della maizena o qualche altro amido (almeno così sembrava a me), che rendeva il tutto veramente veramente interessante.
Non mancano poi le più commerciali pizze, che sinceramente però non ho avuto nessuna intenzione di assaggiare. :)
Oltre ai panifici esistono dei baracchini o negozietti veri e propri, che offrono del cibo un po’ più fast, si va dall’hamburger, al paninetto con ćevapčići, dal kebab alle semplici patatine fritte.
La sera nel centro aprono un po’ dappertutto dei baracchini di pop-corn e ogni tanto compare anche qualche venditore di palacinke (in pratica delle crêpes prive di burro e tipiche di questa zona), che non aiutano decisamente a mantenere le strade pulite, soprattutto nella piazza più visitata del paese: un vero disastro! Popcorn e cartacce dappertutto!
I costi di tutti questi cibi sono sicuramente contenuti, nel caso del kebab o degli hamburger andiamo su prezzi sempre più bassi di quelli che possiamo trovare in Italia.
Soggiorno
Per questi tre giorni a Pag avevamo prenotato due notti in un appartamento per 4 persone con lo Studio Holiday Adriatic. Il personale è stato gentilissimo, avevano appena avuto dei problemi con dei turisti sbandati che avevano distrutto il bagno di quello che sarebbe dovuto diventare la nostra casetta delle vacanze, e sono riusciti comunque a riservarci l’alloggio in due appartamenti alternativi (che si trovavano comunque a 20m dalla spiaggia come avrebbe dovuto essere quello che ci spettava) e per scusarsi del disagio ci hanno scontato il prezzo del soggiorno, da 202 a 180 euro. Purtroppo non so dirvi se gli appartamenti che abbiamo utilizzato fossero dello Studio Holiday o di albergatori amici, ad ogni modo erano sufficientemente ben forniti, consiglio solo di portarvi dietro un asciugamano per la doccia, i condimenti base per la cucina e, nel caso stiate parecchie giornate, il caffè e una moka.
Cosa vedere a Pag
Su questo aspetto non ho molto da dire, non tanto perchè ci sia veramente poco da vedere in questa ridente cittadina della Croazia, ma più per come è stata vissuta l’intera vacanza. Si è trattato di un viaggio quasi totalmente all’insegna della spiaggia e del sole. Sì lo so, non è da me, ma a lasciare del tutto la combriccola e scappare per i meandri delle casette del paese, per un motivo o per l’altro, stavolta non ci sono riuscita.
La spiaggia è molto carina, ciottolosa, quindi color grigio chiaro, tende a diventare più fine e più facile da affrontare per i vostri piedini delicati, quando entrate in acqua. Per chi non sa nuotare però il divertimento finisce subito, la profondità dell’acqua aumenta presto e in pochissimi metri vi troverete a non toccare più, tenendo presente che ogni tanto in aluni punti si sprofonda coi piedi nella sabbia ciottolosa del fondale, probabilmente vi fermerete ancor più presto di quando avreste potuto. Poco male, è comunque un bel vedere e spazio per divertirsi in acqua ce n’è comunque. Unico consiglio che mi verrebbe da dare è di utilizzare delle scarpette adatte a questo genere di spiagge, le classiche ciabattine funzionano fino a che state sul bagnasciuga, ma se volete entrare in acqua non sono poi così comode.
Come spesso capita in queste spiagge croate (direi già dalla zona triestina in poi), la striscia di terra dove poter appoggiare i propri asciugamani non è larghissima e visto che qualcuno arriva la mattina presto a prenotare il proprio posto per la giornata, quasi quasi consiglierei anche a voi di fare lo stesso.
Pag è una zona molto ventosa, lo capirete subito arrivando dalla strada che dall’alto delle sue brulle colline vi porterà alla cittadina, vedendo le pale eoliche che tanto mi hanno ricordato la Castilla-La Mancha (lo so, sono uguali in tutto il mondo, ma io ormai ho coltivato una passione sfrenata per tutto ciò che è spagnolo :).
Il vento non influisce in particolar modo sulle onde del mare, come invece capita nei nostri lidi, penso soprattutto per la forma a “C” che caratterizza questa spiaggietta, ma di certo lo fa sui vostri capelli. La spettinatura e l’annodamento tricologico è una certezza che potete mettervi in tasca una volta arrivati qui e solo l’utilizzo di un balsamo nella doccia serale, vi aiuterà a districare l’ingarbugliamento che vi si sarà creato in testa. Altro aspetto da non sottovalutare, causato sempre dalla presenza del vento, è il rischio ustioni, qui il sole picchia e il vento non ve lo farà notare, quindi… proteggetevi per bene!
Dei piaceri e dolori da bagnanti vi ho parlato fin troppo, passiamo ad altro. Il centro della cittadina è molto carino, c’è un’intera sua parte ricca di calle non raggiungibili dalle automobili. La piazza, con la sua chiesa, il monumento delle mostre d’arte (gratuite con quadri in vendita di artisti locali), i venditori di popcorn, palacinke e il baretto con panificio a fianco la rende un perfetto punto di ristoro e/o di ritrovo.
La chiesa non ho avuto modo di vederla dall’interno, sembrava aperta al pubblico, ma tempo mezz’ora l’abbiamo trovata di nuovo chiusa. Probabilmente non viene considerata come un luogo di visita turistica o almeno questo ho pensato quando chiedendo a delle signore se si poteva entrare, mi sono sentita rispondere: “Ah signorina, domani alle 10.30 stia tranquilla che può venire a messa!”. Insomma non era proprio quello che stavo cercando di fare, ho ringraziato e capito che quasi certamente non l’avrei più vista, e così è stato… sob!
Ultima cosa che posso dirvi è che poco prima di raggiungere Pag, ai primissimi tornanti che prenderete scendendo sul versante che dà sulla vallata della cittadina, esiste uno spiazzo abbastanza grande nel quale molte persone si fermano a fotografare il paesino dall’alto. Fatelo anche voi, la vista merita davvero!
Acquisti e bancarelle
Come ogni città turistica anche Pag è puntinata di negozietti di souvenir, si passa dalle classiche cartoline agli splendidi orecchini multicolori creati a uncinetto dalle vecchie signore del luogo, dagli occhiali da tamarri alle esposizioni delle… mie infradito preferite. Credo di aver lasciato per almeno una decina di minuti lo sguardo su quelle coloratissime ciabattine Ipanema, modelli che non ho mai visto in vendita in Italia. Da noi è possibile trovare solo le versioni più semplici e banali! Mah, vacci a capire qualcosa tu!
Abbiamo visitato anche altre città, come Novalja e la sua Zrce (spiaggia rinomatissima del posto), Mandre e Kolan. Sono state tutte delle toccate e fuga, dove abbiamo più che altro mangiato in un paio di ristoranti e guardato in velocità il lungomare delle due cittadine costiere. Su Zrce c’è in realtà molto da dire soprattutto in termini di vita mondana e giochi acquatici, acquascooter, sci nautico, gommoni di vario genere, discoteche e baretti glamour. Ma per oggi chiudiamo con la piccola e pittoresca Pag, questa graziosa cittadina balcanica di cui ormai vi ho praticamente detto tutto quello che so. Alla prossima puntata!
3 Comments
Il reportage fotografico è fantastico. Congratulazioni per visitare questa meravigliosa regione!
Mi sembra di esserci stato anche io da quanto hai descritto il viaggio e il posto. brava Katia
Grazie a tutti!
@Davide: ce ne sono molte di isole in Croazia, per esempio a Krk arrivi con un ponte e non serve nessun traghetto, mentre mi pare che per Cres ci sia obbligo di traghetto come per Pag. Che bello sapere di averti fatto rivivere un tuo vecchio viaggio, grazie per la condivisione! :)