Il parco di Abelardo Sánchez è uno dei tanti posti che potrete visitare una volta ad Albacete, nasconde dentro di sè anche un museo archeologico e delle belle arti. Noi non l’abbiamo visitato non avendo fatto in modo che il nostro orario di passaggio coincidesse con gli orari di visita. Quando siete in Spagna, ancor di più in posti poco turistici come questi, è importante tenere a mente i tipici orari spagnoli: pranzo verso le 14 e apertura pomeridiana degli esercizi verso le 16.00/17.00. Cena dalle 21 in poi, soprattutto se volete approfittare il più possibile degli orari di apertura di monumenti e musei, tenendo conto poi del fatto che prima delle 19.30 difficilmente vedrete la porta di un ristorante aperta.
Prima di arrivare al giardino, se arrivate dalla zona dell’Università o del Paseo de Circunvalación, potreste scorgere la tana dei tifosi dell’Albacete Balompié, la squadra di calcio di Albacete, facilmente riconoscibile se notate i poster attaccati fuori della porta di entrata. Pensate che Iniesta, nato in provincia di Albacete, a Fuentealbilla, ha preso talmente a cuore la causa di questa società sportiva che se l’è comprata in toto, per evitarne il fallimento. :D Quando invece vedrete dei singolari grattacieli dalle finestre tutte indistintamente munite della stessa tenda arancione, ecco sarete finalmente arrivati nei pressi del parco.
Si diceva appunto che purtroppo non posso raccontarvi molto del museo, eccezion fatta per il suo aspetto esterno che mi ha dato veramente l’idea di un vecchio monumento da scovare tra le piante di un foresta come accade nei migliori film d’avventura. Questa struttura è circondata dai cespugli e dal muschio, al punto che le piante danno la sensazione di trovarsi davanti a un luogo abbandonato alla natura. Se pensate che poi noi l’abbiamo trovato totalmente deserto, potete capire che questa sensazione non poteva che essere acuita al punto di far sorgere la voglia di comprare un vecchio capello marrone e una piccola frusta da domatori di leoni. Sì sì lo so, Indy è un chiodo fisso… :P
Gli alberi del parco sono veramente giganteschi e alcuni, tra i più alti, si piegano come a cercare di spaventarti dall’alto della loro magnificenza. Ai piedi degli alberi noi persone che camminiamo accolti da voli di passeri, merli e… colombi dalla singolare forma, più grossi di quelli che abitualmente vediamo in Italia, dal collo sottile e con la testa un po’ sproporzionata e più piccola rispetto al resto del corpo. Tutti dello stesso colore grigioblu, con un macchia bianca a livello del collo e una tonalità più rosata per le piume del petto. Vi dirò che credo di aver scorto questa particolare specie di… piccione credo, anche qui da noi a partire da quest’anno. Sono abbastanza incuriosita da questo fatto e cercherò di approfondire la questione. Magari se scopro qualcosa ve ne parlerò.
In questo tranquillo e rinfrescante parco trovate anche qualche posticino dove fermarvi per un momento di ristoro. Carino il menù di un chiosco in formato maxi, scritto su una lavagna appoggiata al tronco di un albero. Verso l’uscita (o entrata, dipende dai punti di vista :) una stranissima aiuola piena di cavoli cappuccio che accerchiano una statua raffigurante un bambino che versa dell’acqua da un’otre, seduto su un libro aperto, che mi dà proprio l’idea di una metafora scultorea della conoscenza. Anzi, se c’è qualcuno che sta leggendo e che sappia qualcosa di iconografia nelle arti figurative, magari potrebbe darci un’illuminazione a riguardo del tema o personaggio raffigurato in quest’opera. ;)
Da qui uscendo arrivate su un’aiuola fiorita e una delle strane statue di cui è tappezzata Albacete, che ora ho scoperto essere state scolpite dallo scultore e pittore Arturo Martinez. Andando oltre, subito la torretta della Camera di Commercio attira l’attenzione dei passanti, grazie al suo tetto costruito con delle bellissime tegole blu e bianche. Procedendo su Calle Tesifonte Gallego potrete passare davanti a diversi monumenti e case dagli eleganti ornamenti. Chiaramente pullulano anche le vetrine, alcune alquanto bizzarre, che vendono abiti simil-da-sposa a prezzi stracciatissimi, parafarmacie abbellite da graffiti che riportano un vecchio uomo baffuto davanti bancone, accanto a un librone delle medicine e con in alto il nome del negozio stesso. In altre vetrine ancora potete vedere dei bellissimi e spesso pericolosissimi coltelli, produzione di punta del settore manifatturiero albaceteño. Questa città è una grande Maniago spagnola per intenderci, che però ancora non ha visto fallire il giro d’affari legato a quest’attività artigiana, a differenza purtroppo di ciò che sta accadendo nella cittadina del pordenonese. Qui ad Albacete, a meno che non fosse una scemenza tirata fuori da Pedro :P, vige l’usanza che un coltello non può mai essere regalato, pena la morte della persona a cui viene dato in dono. Quando vuoi quindi regalare un coltello a una persona, devi sempre chiedergli del denaro, basta un centesimo ma qualcosa devi chiederglielo!
La strada che stiamo percorrendo è indicata qui, però vi consiglio ad un certo punto di deviare cinque minuti in Calle del Tinte, dove sulla destra, se venite da Calle Tesifonte Gallego, potrete vedere una bellissima galleria di negozi, la Galeria Comercial Pasaje Lodares, con uno stupendo colonnato ai lati del passaggio pedonale e con dei decori speciali nelle volte del soffitto altissimo di questa costruzione vecchio stile. Da qui andando in fondo al passaggio, sbucherete nuovamente in strada e andando quindi alla vostra sinistra ritornerete sulla strada indicata dalla mappa che vi ho linkato.
Ho avuto modo di scoprire su questo sito che questa galleria è stata costruita nel 1925, anche se quel che invece so è che nel 1970 il dittatore Francisco Franco decise di radere al suolo questa città per ricostruirla da zero, lasciando intatto solo quello che sarà pressapoco il punto di arrivo del racconto di oggi, la cattedrale. Per fortuna, visto che si tratta di certo di un monumento che merita d’essere visitato. Non ho trovato conferme di questo fatto raccontatomi da Omar, mi viene da pensare che sia stata rasa al suolo gran parte della città tranne una zona relativamente ristretta, circostante la chiesa, salvando così dalla demolizione anche questa galleria e la Camera di Commercio. :)
Quando si arriva alla cattedrale le cose cambiano, dalla città frenetica che dice poco e niente (a meno di non scorgere qualche particolare interessante tra una casa e un monumento), allo spiazzo con scalinata immenso che porta al retro della chiesa, circondato da un’arcata di palazzi probabilmente abitati e che creano una sorta di anfiteatro dal quale godersi questa imponente costruzione da differenti punti di vista. In questo grande spiazzo vuoto, fatto di pietre dello stesso colore dei muri della cattedrale, un’unica colonna, con al vertice una madonnina bianca rivolta verso la chiesa, un po’ tozza, con un mantello che la ricopre tutta, ornato di stelle, completamente bianco e una corona di color oro in testa. Pian piano che vi arrostite al sole per osservarla, facendo il giro del monumento trovate quello che credo sia il portone principale e la possenza, che già prima la faceva da padrona, ora diventa superlativa. Il campanile si erge direttamente sopra l’entrata principale e forse un tempo lo spazio libero davanti a questo punto era maggiore, perché ora risulta purtroppo molto defilato, rendendo fondamentalmente l’altra porta l’entrata a cui si accede con maggiore immediatezza. Però ciò non toglie che questa sia la facciata più bella che questa chiesa offre, con delle scalinate che qui creano giochi di incroci ancor più belli di quelli che si incontrano dall’altro ingresso.
Davanti al portone principale un giardinetto pieno di giochi per bambini e una particolare fontana che quando è attiva crea con gli schizzi d’acqua il disegno di un soffione, poco più in là il carinissimo Museo de la Cuchillería, ossia il Museo della Coltelleria, dai colori bianco e verde evidenziatore, con ornamenti in stile gotico, veramente assurdo. Ma la cosa che più mi ha colpito vedere qui, è il grande orologio firmato Solari, nota ditta udinese, installato sulla facciata del comune di Albacete. Scusate la fierezza ma, non la nascondo: gran bell’orologio. :)
1 Comment
I discovered your blog site on google and test a number of of your early posts. Proceed to keep up the excellent operate. I simply extra up your RSS feed to my MSN Information Reader. Looking for forward to reading extra from you in a while! aegfaddkdebe