E finalmente ce l’ho fatta.. Sì è proprio così, è arrivato il momento di andare avanti col racconto della nostra gita a Valencia!
Beh che dire.. noi alloggiavamo vicinissimi al centro pulsante di Valencia e così la prima tappa del nostro primo giro diurno (la sera prima è stato un disastro, ci siamo persi in ogni dove e abbiamo incontrato solo strade deserte..) si è consumata al mercato. Potete solo immaginare quanto fossi eccitata a vedere tutte le bancarelle che c’erano: cetrioli dalle strane forme allungate, daikon (qualcuno sa se per caso c’è un’importante comunità giapponese da quelle parti?), cipollotti, jamon serrano, chufas e frutta secca di ogni tipo! Uno spettacolo, ma per paura di sterminare il già magro portafoglio non mi sono fatta prendere dalla tentazione maniaco-compulsiva dell’acquisto sfrenato di cibarie, anche perchè sarebbe stato inutile, non abbiamo mai mangiato a casa…
Una volta usciti dall’edificio del mercato e visto di sfuggita una chiesa lì vicino, prendiamo le nostre favolose biciclette e iniziamo il giro previsto.
Arriviamo così in una delle piazze più importanti di Valencia, ossia la Plaza della Reina dove è possibile visitare una chiesa che è piaciuta veramente a tutti.. Oh beh.. tutti… massì diciamo tutti. :)
La visita dell’intero monumento era troppo costosa per i nostri gusti così abbiamo optato per l’economico campanile che può essere visitato per soli due euro a persona. Riccardo, il nostro compagno di avventure dalla vertigine facile, decide comunque di non rimanere solo e da qui inizia lo spasso… :P
Le scale sono piuttosto strette e quando passa qualcuno che scende dalla cima serve fermarsi per farlo passare. Riccardo coglie sempre con piacere queste occasioni in cui fare una piccola pausa, a meno che questo non implichi fermarsi davanti a una di quelle finestrelle ritagliate nella pietra che palesano, come un altimetro particolarmente suggestivo, l’altezza a cui siamo arrivati.
La salita continua fino al raggiungimento della meta, una meta agognata da tutti… ummmm… quasi tutti..
Come vedete molti di noi si ritrovano soddisfatti della scalata. Da lassù si trova un’immensa panoramica della città di Valencia, si riconoscono i monumenti più importanti e imponenti nonché altri particolari che dal basso sarebbe difficile notare, come le varie cupolette blu della chiesa che stiamo visitando e alcuni attici niente male in cui magari un giorno potrei anche pensare di andare ad abitare… magari…!
Qui, in questo clima di felicità e goliardia, si consuma la tragedia di Riccardo, la quale ha ispirato la trama di un presto noto fumetto. Vi voglio dare qualche assaggio anche se a breve questo delizioso libro si troverà in tutte le fumetterie più gettonate del territorio italiano. ;)
Una storia che racconta, con parole e immagini, il cammino interiore di un uomo, che lo porterà a scoprire nuovi lati di sè stesso e, detto con una elegante metafora, a guardare un po’ più in alto, andando al di là di quella routine quotidiana che si porta dietro da sempre.
Ok per ora vi saluto qui, la giornata non si è certo conclusa così e il seguito di questa divertente avventura arriverà fra pochissimo, sempre su queste pagine naturalmente. Nel frattempo ci vediamo… in edicola! ;P
3 Comments
Fesso è il mezzo, non la causa
Ho provato a pensarci su un po’ ma… che significa quello che hai scritto? XD
[…] non ci siamo saliti e quindi non so dirvi se c’è un biglietto da comprare. La campana della prima parte di questo racconto è stata ripresa proprio qui, ma non aspettatevi di vederla blu nella realtà […]