Cucina, Etnico

Tempo di zucca, ricordi di paella

Oggi mi sono divertita a creare una ricetta di paella tutta mia. La prossima volta non inserirò i classici ingredienti base come i legumi e i peperoni e vi saprò dire come verrà, ma già così il piatto era interessante. Altrimenti non sarei qui a raccontarvelo :)

Ecco la ricetta:

Paella di zucca e mazzancolle (per 3/4 persone)

260gr di zucca
1 pomodoro
5/6 mazzancolle a testa
1 peperone rosso piccolo
1 cipolla gialla (ma secondo me potete provare anche con due)
150gr di fagioli corona lessati o precotti
una manciata di fagiolini o taccole
1,2l di brodo
2 mani di riso a testa (manine direi… le mie ^^’)
1 cucchiaio curcuma
1 spicchio aglio
olio evo quanto basta a coprire il fondo della vostra paellera
sale a piacere

Tagliate 60 grammi di zucca a piccoli pezzi e il resto a tocchetti grandi come una noce.
Fate soffriggere uno spicchio d’aglio tagliato a metà e un pomodoro grattugiato. Dopo due tre minuti di sfrigolamento aggiungete le listarelle di peperone e le mazzancolle completamente sgusciate.
Quando le mazzancolle avranno cambiato colore (dal grigio al rosa) ritirarle dal fuoco e quando avranno iniziato ad appassire anche i peperoni togliete anche loro. A questo punto aggiungete la cipolla e quando questa sarà appassita la zucca. Prima che l’accozzaglia di ingredienti diventi ingestibile togliete l’aglio e buttatelo. Fate cuocere per 15/20 di minuti e dopo questo tempo aggiungete i fagiolini tagliati a tocchetti di 3/4cm e i fagioli corona.
Aspettate ancora due minuti e infine aggiungete il riso, il brodo, la curcuma, il sale e mescolate.
Lasciate sobbollire il tutto, disponendo i peperoni a raggiera sulla superficie e senza mescolare più fino a fine cottura. Potrete al massimo cercare di mantenere staccato il riso muovendo la padella. Se assaggiando trovate che sia poco sapida, aggiungete sale in modo omogeneo sulla superficie ma senza girare.
Quando il riso è cotto lasciate pure riposare il tutto qualche minuto in modo che si asciughi ancora un po’ e servite.

30/10/2012

Katia

Il cibo è la mia unica ragione di vita, almeno così dicono. Seppur vicina alla realtà questa cosa, dai, non è proprio vera, ma ammettiamolo: ovunque vada e con chiunque sia, almeno per un attimo, parlerò di cucina, statene certi. Del cibo non amo solo la sua semplice esistenza, ma anche tutto quello che, nel dietro le quinte, gli permette di esistere nella sua migliore forma possibile: cuochi preparati, menti creative, camerieri premurosi, coltivatori attenti, cultori della tradizione, nutrizionisti capaci, foodblogger appassionati, ...