Svegliarsi con il sole primaverile che ti saluta e ti ricorda di riporre per i prossimi 6/7 mesi il cappottino nell’armadio, ritrovarsi a cantare la colonna sonora di “Lo chiamavano trinità” e “Django” mentre ti stai asciugando i capelli prima di una riunione, scovare quei buonissimi biscotti dal ripieno cremoso e prenderne un paio come seconda colazione, scrivere questo articolo mentre siamo dal benzinaio a rifornire il bolide… sono situazioni che ti fanno capire che la giornata sarà piena piena di energia.
Che si scriva tè o the (la parola thè invece non mi convince molto sinceramente) di una cosa sono certa: guai se in casa manca! L’unico modo per me di non rinunciare alla caffeina infatti, è bermi una bella tazza di tè e così, pian piano, sono diventata una fanatica di questa bevanda millenaria, fino a organizzare diversi pomeriggi “all’inglese” con gli amici.
Ricordate cosa sono le pipas? Sono dei semi di girasole con ancora il loro involucro esterno, tostati e salati. Vanno mangiati rompendo la loro buccia coi denti e usando le mani esclusivamente per tenerli all’estremità opposta rispetto al punto di apertura del seme. Oltre a ciò lasciano in bocca una piacevole sensazione di sapidità, grazie alla crosta salata presente all’esterno.
Oggi si torna un po’ indietro nel tempo, a una delle cene con il Mojito Acustic Trio, stavolta a casa mia, visto il momento critico con mia madre alle prese con un occhio operato di cataratta.